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sabato 9 marzo 2019

8 marzo 2019 Giornata delle donne

8 marzo 2019 Giornata delle donne


Alla presenza di numerose autorità, di una rappresentanza di ragazzi di tutte le Scuole della Città e di una rappresentanza di componenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze di Ostuni il Sindaco dei Ragazzi di Ostuni, Greta Manelli, ha presentato la sua profonda riflessione




IL CORAGGIO DELLA LIBERTA’   
Buongiorno a tutti. Mi presento: sono Greta Manelli e sono stata eletta sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi il 7 Febbraio di quest’anno. Frequento la seconda media presso il plesso Bosco.
Per me è un onore poter intervenire oggi ed esprimere il mio pensiero sul tema donna, anche perché è la prima volta che ad Ostuni sia il sindaco che il vicesindaco siano donne.
Io penso che la donna sin dal passato sia stata considerata inferiore all’uomo, perché c’è sempre stata l’idea che la donna fosse solo la madre e la moglie, mentre l’uomo il capo famiglia e colui che porta “il cibo a casa”.
In questi anni stiamo assistendo alla liberazione della donna che si dimostra capace quanto l’uomo, anzi a volte viene considerata quasi “sovraumana”, perché riesce a fare la madre, la moglie e la lavoratrice allo stesso tempo. Oramai sono pochissimi i lavori che la donna non riesca a svolgere, lavori che in passato erano per soli uomini. Nel linguaggio, per esempio, ci sono termini che non hanno il femminile, perché riferiti a professioni tradizionalmente maschili come “pilota”, "medico", “chirurgo”, "fisico", "chimico". Eppure in Italia le donne laureate sono più degli uomini. Ma la percentuale di donne che lavorano è più bassa di quella dei loro colleghi maschi.
La presenza femminile nel lavoro sconta ancora la divisione in lavori da uomo e lavori da donna, meno remunerati. Nel mondo del lavoro, infatti, le donne sono ancora fortemente discriminate, sono più precarie e meno pagate degli uomini.
Il problema per me sono le etichette e gli stereotipi, quali: “i maschietti non piangono e le bambine devono essere ordinate e gentili”; ai maschietti si attribuiscono qualità come forza e coraggio e alle femminucce dolcezza e sensibilità. Quante volte capita di sentire dire ai bambini, “Non piangere come una femminuccia”, e alle bambine, “Non comportarti come un maschiaccio”. Si crede che la donna sia più tranquilla, meno aggressiva, che sappia ascoltare e occuparsi degli altri e che l’uomo abbia una forte personalità, grandi capacità logiche, spirito d’avventura e capacità di comando. La donna viene ingabbiata in uno stile di vita e in situazioni che ne limitano l’azione e il pensiero. E ciò, secondo me, induce a comportarsi in quel modo per non disattendere le aspettative.
Nonostante adesso ci sia questa idea di uguaglianza di genere e nonostante l’evoluzione della società, recenti fatti di cronaca vedono al centro violenze e omicidi familiari o di coppia e mettono in luce una crescente aggressività da parte degli uomini contro le donne: picchiandole e violentandole, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. La donna si mostra molto forte, ma è anche molto fragile e le sue fragilità non devono diventare una possibilità per l’uomo di sottometterla.
Secondo me, bisognerebbe educare gli uomini già dall’infanzia al rispetto di questa figura, e le donne stesse alla conoscenza delle proprie capacità e alla stima di loro stesse, invitandole a denunciare qualsiasi atto che leda la loro persona.
E’ dunque importante educare alla lotta contro gli stereotipi e valorizzare le differenze di genere. Per questo è necessario innanzitutto rimettere in discussione le categorie e le interpretazioni che hanno fatto da modello educativo per secoli e che oggi non corrispondono più ai cambiamenti intervenuti nella società. 
Bisogna ancora che le donne lottino, perciò voglio concludere con un invito a tutte le donne, citando una frase di Tucidide “ Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio.”

Greta Manelli

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