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venerdì 17 gennaio 2020

Aɴᴅʏ Wᴀʀʜᴏʟ in città

Aɴᴅʏ Wᴀʀʜᴏʟ in città

Venerdì 6 dicembre 2019, noi ragazzi della 3^N ci siamo recati al Palazzo Tanzarella per visitare la mostra "Andy in città", accompagnati dalle nostre prof. Del Coco, Asciano e Morello. La mostra si è tenuta nel centro storico, nel rione "Terra", e approfittando di questa occasione, abbiamo visionato alcune delle meraviglie del nostro paese, come la Chiesa dell'Annunziata, l’Obelisco di Sant’Oronzo e il Palazzo comunale. Successivamente siamo entrati nel Palazzo Tanzarella. 


Al suo interno c’erano alcune delle opere di Andy Warhol, ma anche quelle di altri artisti contemporanei come Cristiano De Gaetano.
Andy Warhol, considerato a pieno titolo uno dei più grandi geni artistici del suo secolo, nasce a Pittsburgh (Pennsylvania) il 6 agosto 1928: figlio di immigrati slovacchi di etnia rutena, il suo nome vero è Andrew Warhola. Tra il 1945 e il 1949 studia al Carnegie Institute of Technology della sua città. Si trasferisce poi a New York, dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste: "Vogue", "Harper's Bazar", "Glamour". Tra le varie professioni esercita quella di vetrinista e realizza le sue prime pubblicità per il calzaturificio "Miller". Lui è diventato famoso grazie alla Pop art, stile che nasce negli Stati Uniti degli anni Sessanta e si diffonde poi in tutti i paesi dell'Europa occidentale. Il termine Pop deriva dalla contrazione dell'aggettivo popular, che significa popolare, ossia di massa. 
Tutti i suoi dipinti sono piaciuti molto ad esempio: “Big Campbell’s Soup Can 19c”, “3 Coke Bottles” e “Mao Tse Tung”. 



Ma l’opera che più ci ha impressionato è stato il ritratto di Marilyn Monroe. Questa opera è stata realizzata attraverso la tecnica della serigrafia, una tecnica di stampa che utilizza una matrice di seta sulla quale il disegno può essere tracciato a mano o impresso da una fotografia. In questa opera l’artista ha utilizzato come matrice una sola fotografia, ma nella fase di stampa ne ha cambiato i colori. La figura riprodotta è sempre Marilyn, ma l’effetto complessivo è diverso perché la sua immagine, anche se riconoscibile, è privata dalle caratteristiche iniziali e ogni volta appare nuova e insolita.

Questa mostra ci ha permesso di interagire con la Pop art. Questo stile ha impressionato tutti noi perché con la sua semplicità e con la sua aria di moderno, che al giorno d’oggi scorre nelle vene di ogni giovane, ha permesso di rappresentare in un modo unico le immagini popolari e di consumo; per questo citiamo una famosa frase di Andy Warhol:
                                           “la Pop art è amare le cose”








Greta Manelli
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